+:+ COSA E’ IL VIAGGIO? WHAT IS TRAVEL? ¿QUÉ ES VIAJAR? O QUE É VIAGEM? QU’EST CE QUE LE VOYAGE? WAS IST REISEN?

Il

viaggio

è

il

patrimonio

culturale

di

un

uomo.

Travel

is

a

man’s

cultural

heritage.

(FOLCO

QUILICI)

..:..

Viajar

es

patrimonio

cultural

de

un

hombre

..:..

Viajar

é

patrimônio

cultural

do

homem

..:..

Le

voyage

est

le

patrimoine

culturel

d’un

homme

..:..

Reisen

ist

das

kulturelle

Erbe

eines

Mannes


Libri

sottobraccio

e

no

Consigli

utili

e/o

blasfemi

Un

mattino

d’agosto,

nel

porticciolo

di

Ponza,

sala

bordo

dun

cabinato

un

distinto

e

anziano

signore.
Stringeva

tra

le

mani

una

copia

di

Moby

Dick,

in

edizione

economica

abbinata

a

un

quotidiano.

Parlando

con

lo

skipper

della

barca

accanto,

sventolò

il

libro

ed

esclamò:

” Mi

è

stato

consigliato

dal

giornalaio

perchè

può

essermi

utile

in

caso

di

incontri

con

balene“.
Il

tono

assolutamente

serio

provoco

un

sorriso

nei

presenti.
Aneddoto

d’apertura

a

qualche

riflessione

dedicata

a

chi

partendo

per

una

vacanza

non

rinuncia

a

stipare

in

valigia,

una

buona

riserva

di

libri.
Siano

esse

in

barca,

in

aereo,

in

treno,

in

auto,

si

esclude

dall’elenco

chi

ha

scelto

il

trekking

per

ovvia

considerazione

di

peso.
Difficile

offrire

consigli

sull’argomento.
Ognuno

ha

i

suoi

gusti,

molti

seguono

l’opinione

di

paludati

critici,

espressa

nelle

pagine

letterarie

di

importanti

quotidiani,

oppure

hanno

ascoltato

il

parere

dell’amico

libraio

che

non

sbaglia

mai.
Qui

si

tenta

di

offrire

un

parere

su

quanto

sarebbe

bene

leggere

per

conoscere

meglio

il

paese

da

visitare

e

le

caratteristiche

delle

genti

diverse

da

incontrare.
Un

primo

suggerimento

qui

solo

sussurrato;

può

sembrare

blasfemo

ma

azzardiamo

lo

stesso

non

leggere

troppo,

in

proposito,

a

parte

un

indispensabile

testo

del

genere

guida.
Così

limitandosi,

all’arrivo

nel

paese

da

visitare

si

svergini

o

quasi,

di

fronte

alle

visioni,

agli

spettacoli,

a

quanto

da

vedere,

da

conoscere.
Non

vuol

essere

questo,

un

invito

all’ignoranza

se

si

aggiunge

un

suggerimento

di

segno

opposto:

leggere,

il

più

possibile,

dopo

il

rientro

a

casa.
Tornati

a

casa

letture

approfondite

sui

luoghi

visitati,

favoriscono

un

gradito

ritorno

sui

propri

passi.
Tuffi

nella

storia

e

nel

costume,

leggendo

testi

di

saggistica;

ma

affidandosi

anche

senza

complessi

d’inferiorita

alla

fantasia

di

scrittori

capaci,

in

un

racconto

di

viaggio,

d’avventura,

una

storia

d’amore,

per

coniugare

creatività

e

documentazione.

Verità

e

fantasia.
Tanto

per

intenderci,

dopo

una

vacanza

nelle

isole

polinesiane,

senza

dubbio

importante

documentarsi

su

un

testo

come

I

Vichinghi

d’Oriente,

straordinario

saggio

sui

polinesiani

di

Sir

Peter

Buk.
Ma

far

rivivere

qualche

emozione

rileggere

una

vecchia

ma

sempre

straordinaria

novella

di

Somerset

Maugham.

Oppure

un

capolavoro

quale

L’Isola

delle

voci

di

R.L.

Stevenson.
Dopo

una

vacanza

in

Africa,

un

rito

rileggere

Le

Nevi

del

Kilimangiaro

di

Hemingway.
Ma

anche

sprofondarsi

in

uno

dei

primi

romanzi

di

Wilbur

Smith.
Ognuna

a

suo

modo,

quelle

opere,

aiutano

a

ricordare

meglio

genti

e

paesaggi

appena

visitati.
Interessante,

oltre

che

divertente,

la

lettura

di

un

poliziesco

di

Michael

Connelly,

dopo

una

settimana

trascorsa

a

Los

Angeles.
Le

sue

indagini

nel

lato

oscuro

della

metropoli

californiana,

possono

svelare

al

turista

cosa

si

cela

a

poca

distanza

dal

Beverly

Hills

Hotel

e

dai

negozi

del

Sepulveda

Boulevard.
Pidelle

guide,

mi

fido

dei

narratori

del

posto.
Quando

riesco,

prima

della

partenza

e

dopo

il

ritorno

leggo

i

loro

libri.
Confessa

Dacia

Maraini.
Ed

ha

ragione,

ma

altrettanto

vero

che

genti

e

paesi

filtrati

dalle

esperienze

personali

di

un

autore

di

cultura

e

tradizioni

diverse

rispetto

al

luogo

che

descrive,

può

offrire

una

visione

assolutamente

originale.
La

letteratura

di

viaggio,

un

genere

di

origine

anglosassone;

oggi,

però

si

possono

leggere

bellissime

pagine

di

scrittori

italiani,

che

hanno

girato

il

mondo

più

di

quanto

normalmente

si

pensi.
I

testi

asiatici

di

Tiziano

Terzani,

i

Viaggi

di

Alberto

Moravia

memorabili

le

pagine

sullo

Yemen

e

poi

Pier

Paolo

Pasolini,

Antonio

Tabucchi,

Giorgio

Montefoschi,

Claudio

Magris.
A

eguali

precauzioni

di

lettura

prima

e

dopo

una

vacanza,

si

deve

ricorrere

acquistando

o

sfogliando

volumi

fotografici

dedicati

alle

città

d’arte,

alle

isole,

alle

montagne,

alle

spiagge

o

ai

fondali

dove

stiamo

per

recarci.
Meglio

non

sfogliarli

e

consultarli

prima

del

viaggio,

perchè

il

fotografo

che

ha

lavorato

bene

scegliendo

la

stagione

giusta

e

atteso

per

giorni

la

luce

migliore

prima

di

uno

scatto

della

sua

Hasselblad,

avrà

messo

insieme

una

raccolta

di

foto

straordinarie.
Il

viaggiatore

che

le

avrà

ammirate

prima

di

partire,

rischia

di

restar

deluso

non

avendo

a

disposizione

il

tempo

e

il

talento

del

fotografo

professionista,

e

quindi

non

potrà

godere

appieno

delle

affascinanti

immagini

che

comunque

la

realtà

dell’isola,

della

montagna

o

della

spiaggia,

gli

riservano.
Viceversa,

di

ritorno

dalla

vacanza,

aprire

il

volume

fotografico

e

ripercorrere

luoghi

abilmente

ritratti,

permette

un

ritorno

a

quanto

vissuto.
Le

belle

immagini

cancelleranno

ricordi

fastidiosi,

i

giorni

di

maltempo

o

la

permanenza

sulla

magnifica

spiaggia

funestata

dalle

vespe

o

da

una

famiglia

con

prole

numerosa

e

maleducata.

..:..

AUTORE:

FOLCO

QUILICI

..:..

FOTO:

ALESSANDRO

FAGIOLO

..:..

NOME

D’ARTE

ALEX

IL

VIAGGIATORE