:.. IN VIAGGIO CON L’ARCHEOLOGIA ARALDICA :.. CALABRIA :.. LA FAMIGLIA LAUREANA/I DI NICOTERA (VV) :..
..:..
ALBERO
GENEALOGICO
DELLA
FAMIGLIA
LAUREANA
O
LAUREANI
Partiamo
dallo
stemma
della
famiglia
Laureana
/
Laureani:
scudo
azzurro
coronato
da
corona
imperiale,
nel
cui
centro
un
alloro,
fiancheggiato
da
due
leoni,
color
di
oro,
i
quali
cercano
da
due
lati
salirvi,
e
tre
stelle
dorate
a
quattro
raggi
per
ciascuna
al
di
sopra.
(Cenno
Genealogico
della
Famiglia
Laureani
da
Nicotera
del
1780,
pubblicato
a
Napoli
nel
1867
dalla
Tipografia
Vara.)
..:..
Gregorio
Laureana
(Canonico,
primo
Penitenziere
della
Cattedrale
di
Nicotera)
..:..
FRANCESCO
LAUREANA
(N.
12/05/1680)
sposò
Paolina
Polito.
..:..
FIGLI:
ANTONIO
LAUREANA
(N.
29/05/1712
+:+
M.
02/10/ 1771)
sposò
la
nobile
Marzia
De
Raco.
+:+
FIGLI:
Pasquale
Laureana
(N.
24/01/1733
+:+
M.
Francavilla
in
Puglia
1781)
(Vicario
Generale
della
Diocesi
di
Cotrone
ed
Aria,
poi
Vescovo
di
Castellaneta
in
Puglia.)
Ritratto
di
Monsignor
Pasquale
Laureana.
Ritratto
di
ecclesiastico
(dipinto,
1700
+:+
1799)
presente
al
Palazzo
Vescovile
di
Nicotera.
Il
dipinto
raffigura
il
vescovo,
a
mezza
figura,
con
cartiglio
nella
mano
sinistra.
In alto è dipinto il suo stemma vescovile raffigurante due rampanti ai lati di un albero.
:.. ISCRIZIONI sul lato destro – ABB.V. I. D. D. PASCHALE LAUREANA CIV. NICOTEREN VICAIUS SALIS CROTONEN AETATIS SUAE AN. XXIII A. DNI MDCCLXVI POST OBITUM EIUSDEM COTRONEN EPISC. AD IDEM VICARIALE MUNUS AB HENRICO CELAJ… URICE EPISCOP. VOCATUS UBI DUM CASTELLANETA ECCLA EPUS ELECTUS FUIT OBDORMIVIT IN DNO AN. MDCCLXXXI. ABB. FRANC. ANT. LAUREANA EIUS PRONEPOS RESTAURARE CURAVIT AN. DN 1822 – corsivo – a pennello – latino.
Opera di ignoto pittore calabrese del XVIII secolo, fatta restaurare nel 1822 da Francesco Antonio Laureana, pronipote del vescovo di Castellaneta, Pasquale Laureana, morto nel 1781.
:.. Antonino Laureana (canonico, morto con fama di santità)
:.. Gregorio Laureana (canonico)
:.. FRANCESCO LAUREANA/I (N. 29 /05/1730 – M. 22/01/1809)
Ermia de Falvo di Cosenza, nobile e sposa (08/09/1760)
:.. FIGLI: Gregorio (N. 25/05/1780 – M. 18/06/1840) e Vincenzo sposo della nobile Caterina Lacquaniti.
:.. VINCENZO LAUREANI*
Figlio di Francesco Laureana/i (N. 29/05/1730 – M. 22/01/1809)
Dottore di legge, Luogotenente in Nicotera, Governatore e Giudice in varie città.
Caterina Lacquaniti di Mileto (VV), nobile e sposa (27/07/1786)
:.. FIGLI:
Francescantonio Laureani (Canonico Penitenziere della Cattedrale di Nicotera), Domenico Laureani (Sacerdote), Serafina Laureani (Sposata al nobile Lorenzo Brancia come dai capitoli del 1806), Pasquale Laureani (morto in gioventù)
+:+:+
+:+
+
CLEMENTE
LAUREANI
FIGLI:
Vincenzo
Laureani,
(Canonico
della
Cattedrale
di
Nicotera,
Predicatore,
Professore
e
Rettore
del
Seminario
Vescovile)
+:+
Francescantonio
Laureani
(Sacerdote)
+:+
PASQUALE
LAUREANI
(N.23/07/1823
M. 24/09/1891)
Cavaliere e Sindaco di Nicotera per 12 anni
:.. FIGLI:
:.. Francesco Laureani (N. 03/05/1858, Avvocato e Vice Pretore :.. Vincenzo Laureani, Professore di Filisofia e Lettere, ecc. :.. Clemente Laureani (N. 02/12/1865 – M. 30/04/1920) Insegnante :.. Domini Laureani (N.1872 – M.07/06/1930)
“Pasquale Laureani” di Clemente nato a Nicotera in Calabria il 23/07/1823, vi moriva il 24/09/1891, alle ore 4 p.m)
Consigliere Comunale, Sindaco di Nicotera (VV), Cavaliere della Corona d’Italia (medaglia o onorificenza) per nomina regia, ecc.
Uomo onesto e imparziale, leale e sincero, ereditò nelle tradizioni di famiglia una nobiltà di carattere che lo rese stimabile a tutti; una dolcezza nella condotta della vita, che lo rese amabile a tutti; una espansione di cordialità che lo rese amico di tutti!
Vita esemplare, conoscenza e educazione scientifica e educatore verso i figli (Francesco Maria di Paola, Vincenzo, Clemente e Francesca)
Il primogenito Francesco si è un distinto come avvocato del Foro Calabrese, il secondogenito Vincenzino, giovanissimo autore di stupende monografie, fu precoce e valente Professore di scienze e lettere e insegnante nei Licei governativi.
Il Cavaliere “Pasquale Laureani” capo della nostra amministrazione comunale, gentiluomo, cittadino, consigliere e sindaco, Cavaliere del Re e della città, ecc.
(Cav. Vincenzo Coppola dei duchi di Canzano)
:.. GREGORIO LAUREANI (25/05/1780 – 18/06/1840)* – Olimpia Brancia di Nicotera, nobile e sposa (15/06/1802)
Figlio di Francesco Laureana/i (N. 29/05/1730 – M. 22/01/1809)
+:+
FIGLI:
PASQUALE
LAUREANI
(N.
Nicotera,
08/07/1814
+:+
M.
Nicotera,
20/03/1877)
TRISAVOLO
O
TRISNONNO
MATERNO
A
PASQUALE
LAUREANI
GENTILUOMO
COLTO
PER
LETTERE
E
COSTUME,
PROFESSORE
DI
LEGGE,
E
POETA
(FRANCESCO
ADILARDI)
QUESTO
BREVE
ARTICOLO
PER
STIMA
ED
AFFETTO
DEDICAVA
Dedica ricevuta dall’illustre uomo di legge e di cultura,
originario di Nicotera (VV),
autore di studi e saggi di storia ecclesiastica calabrese,
ma anche di archeologia e di araldica,
FRANCESCO ADILARDI
(1815 – 1852)
per
un
componimento
di
Pasquale
Laureani
su
di
lui.
Questa
dedica
è
presente
su
un
breve
articolo
genealogico
della
nobile
famiglia
di
afflitto
nicoterese,
stampato
a
Napoli
presso
la
tipografia
di
Porcelli
(1849).
Dottore
di
legge,
Pretore
di
Mandamento,
Autore
di
elogiati
scritti
giuridici,
scientifici,
filosofici
e
letterari.
Maggio 1837 – Certificato di Laurea presso Regia Università degli Studi di Napoli
in Belle Lettere e Filosofia del Cavaliere “Pasquale Laureani” (1814 – 1877)
con Magna cum laude «con grande lode».
Uomo provvisto di finissima sensibilità culturale, fortemente attaccato ai doveri dello Stato che ha dato contributo essenziale alla crescita del nostro paese (Italia), pur non essendo nativo di Filadelfia (VV).
Socio onorario e corrispondente di rinomate Accademie scientifiche, letterarie e umanitarie italiane e estere.
Diploma
rilasciato
a
Pasquale
Laureani
nel
1870
dal
Presidente
Generale
della
Società
Italiana
di
Storia
e
di
Archeologia.
+:+
Nel
corso
della
sua
attività
professionale,
prestò
servizio
in
qualità
di
Pretore
in
ben
sette
Mandamenti:
Nocera
Terinese,
Monterosso
Calabro,
Dipignano,
Serra
San
Bruno,
Mileto,
Gimigliano,
ed
infine,
con
decreto
del
23
dicembre
1871,
venne
meritoriamente
promosso
dalla
26a
alla
16a
categoria
con
nomina
di
Regio
Giudice
nel
mandamento
di
Filadelfia.
+:+
Fondatore
nel
1874
della
“Società
Operaia
di
Mutuo
Soccorso”
di
Filadelfia”,
antica
Istituzione
tutt’ora
presente
e
attiva
in
Calabria
in
provincia
di
Vibo
Valentia.
Presiedente
lo
stesso
Laureani,
Vice
Presidente
Giovanni
Gemelli,
appartenente
a
onorata
e
antica
famiglia
del
luogo
(allora
direttore
capo
divisione
al
Ministero
dell’Interno,
di
poi,
promosso
Prefetto
del
Regno).
L’istituzione
divenne
in
breve
tempo
la
base
unificante
di
vari
ceti
sociali.
Qui confluirono molti cittadini, alcuni divenuti personaggi illustri, uomini che lasciarono un segno indelebile nei vari settori della vita umana.
Il 27 Settembre dello stesso anno, il Laureani pronunciò il Discorso augurale sottolineando l’importanza del Sodalizio e, con la collaborazione e la competenza di altre figure appartenenti alla società filadelfiese, scrisse lo Statuto andato in vigore nell’anno successivo.
L’opuscolo venne stampato nel 1875 a Catanzaro dalla Tipografia dell’Orfanotrofio e, per l’occasione, pronunciò un secondo Discorso.
Come gran parte dei funzionari del Regno, si mantenne fedele al governo Borbonico e, a dimostrazione di ciò, nel 1860 pubblicò un volumetto intitolato:
“Omaggio di un suddito fedele al suo signore”.
La citazione, inserita nelle prime pagine del volume è molto significativa e diretta:
Viva il Re – Viva il Principe Erede al Regno – Viva la Reale Famiglia.
La raccolta comprende una Cantata, un’Ode, e due Sonetti dedicati a Ferdinando II, Re del Regno delle due Sicilie; altri componenti li dedica alla famiglia Reale.
Nel 1861, da Nocera Terinese, quale Pretore Mandamentale, venne trasferito a Monterosso Calabro, dove scrisse e pubblicò una interessante monografia: “Cenno storico sulla terra di Monterosso della Calabria Ultra 2^”.
Quale dotto avvocato, scrisse ed espose con chiarezza “Poche osservazioni sul Codice di Procedura Civile Italiano”.
Il volume, pubblicato nel 1868 a Napoli presso la Tipografia Vara, lo dedicò ai figli.
In questo scritto, il Laureani proponeva di modificare alcune disposizioni legislative di procedura civile, “correzioni che andrebbero applicate per il bene dei popoli”.
L’autore, con alle spalle una solida preparazione giuridica, forniva in questo sua esposizione una serie di motivazioni chiare e convincenti.
Nel 1871, prima di lasciare definitivamente il piccolo comune Gimigliano, dove era stato nominato Pretore, scrisse un volumetto dal titolo “Notizie Storiche di Gimiliano”.
Questo lavoro, dedicato al Commendatore Carlo Dott. Venturini, traccia una storica descrizione della piccola cittadina, menzionando luoghi, personaggi, fatti e date.
L’opuscolo, risulta di notevole interesse per i cultori di storia patria.
Nello stesso, è inserito dall’autore un sonetto dedicato alla cittadina di Gimigliano, ed a conclusione di questa sua ricerca, inserisce un’ode di addio al paese che, con amore, dedizione e competenza servì da dotto Giudice del Regno.
Nello stesso volume, è interessante leggere la scheda biografica, che, il Comm. Prof. N. Portalupi fa del Laureani.
Nel dicembre del 1871 con decreto emanato dal Ministro della Giustizia del Regno d’Italia, venne trasferito da Gimigliano al mandamento di Filadelfia.
Qui, oltre a svolgere egregiamente il compito di Giudice del Regno, da storico attento e da indagatore paziente e scrupoloso, attratto dall’antico sito di Castelmonardo e della fondazione della nuova Città, scrisse nel 1873 una monografia dal titolo: Abbozzo Storico di Filadelfia in Calabria Ultra II.
Pasquale Laureani descrive la posizione geografica del territorio, tratta le origine del nome di Castelmonardo, elenca e mette in luce il valore di alcuni personaggi illustri, espone le vicende politiche, parla di episodi di vita locale, dei terremoti, si sofferma sulla fondazione della Nuova Filadelfia, ed a conclusione del suo lavoro, chiude il sipario della sua ricerca, fornendoci ragguagli storici e geografici sui territori limitrofi di Montesoro, Francavilla Angitola, Acconia e Polia.
Studioso e appassionato ricercatore di memorie storiche, scopre nella chiesa di San Teodoro una lapide sepolcrale portata da Castelmonardo con l’iscrizione 1B22, ritenuta dall’eminente storico, scrittura greco – romana.
Descrive lo stemma Comunale, la sua storia e il significato degli elementi araldici che lo compongono.
Parla di un antico monastero dipendente dalla Chiesa di Calavrici o Calavrici (oggi contrada nel comune di Curinga, confinante con il comune di Filadelfia), dove si svolgeva una fiera, e si diceva di una Badessa che andando a trovare il suo amante fu divorata dai lupi.
Gli addorolatissimi figli Gregorio e Francesco Laureani partecipano alla S.V.illma (Signoria Vostra Illustrissima) la irreparabile e amara perdita del loro venerato e diletto genitore Avv. Pasquale Laureani fu Gregorio Cav. Uffiziale dell’Ordine Equestre Nichan Iftikhar di Tunisi, Patrizio della Repubblica di San Marino, Pretore di 1 classe del Mandamento di Filadelfia (VV) in Calabria, Presidente d’onore, Socio onorario e corrispondente dei più cospicui Consessi scientifici, letterari, umanitari, artistici d’Italia e stranieri, con varie decorazioni al merito, ecc, ecc; avvenuta alle ore sei pomeridiane di oggi in seguito a penosa e lunga malattia.
Una pace per l’anima del caro estinto. Nicotera, 20 Marzo 1877
:.. FIGLI:
:.. Gregorio Maria Laureani (N. 25/10/1846 – M. 28/12/1908 nel terremoto di Messina)
Professore esimio di lingua francese, autore di pregiati scritti. Socio di molte Accademie italiane.
Cancelliere nel Consolato Generale di Turchia in Messina
Elenco dei presunti morti nel disastro del 28 dicembre 1908, Municipio di Messina (seconda pubblicazione)
Annunzi n. 14087 a pag. 1173
Laureani Gregorio fu Pasquale e fu Naso Chiara, d’anni 62, nato a Nicotera, marito di Cozza Nunzia.
(Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 087 del 14 Aprile 1910)
Il terremoto di Messina (magnitudo 7.2 dell’11° della scala Mercalli), si abbatté violentemente sullo Stretto, colpendo Messina e Reggio Calabria in tarda nottata, alle 5:20 ora locale.
Messina, che all’epoca contava circa 140.000 abitanti, ne perse circa 80.000 e Reggio Calabria registrò circa 15.000 morti su una popolazione di 45.000 abitanti.
Altissimo fu il numero dei feriti e catastrofici furono i danni materiali.
Le scosse di assestamento si ripeterono con frequenza nelle giornate successive e fin quasi alla fine del mese di marzo 1909.
(Edoardo Laureani (N. Orte (VT) , 1899 – M. Roma, 1959), mio nonno materno sopravvissuto sotto le macerie al terremoto di Messina perde nel sisma lo zio Gregorio Maria)
:.. FRANCESCO DI PAOLA LAUREANI (N. 19/12/1848 – M. 30/01/1920)
BISNONNO MATERNO
Dottore di legge. Pretore di Mandamento, poi Giudice.
Autore di scritti.
Socio corrispondente ed onorario di accademie scientifiche.
:.. FIGLI:
:.. EDOARDO LAUREANI (N. Orte, 1899 – M. Roma, 1959)
NONNO MATERNO MATERNO
Laurea in Giurisprudenza con 110 e lode presso L’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Bibliotecario presso Università la Sapienza di Roma, Casa dello Studente a Via del Macao.
:.. ESPONENTI DELLA FAMIGLIA LAUREANA o LAUREANI che si sono distinti per il loro operato.
Discendente da antico e nobile casato, PASQUALE LAUREANI (N. Nicotera, 08/07/1814 – M. Nicotera, 20/03/1877), mio trisavolo o trisnonno materno, nasce a Nicotera da Gregorio Laureani e da Olimpia Brancia, gentildonna meridionale che muore in fama di santità.
Sposa Naso Chiara, appartenente al patriziato siciliano, famosissima famiglia che, trasferitasi (un ramo) in Calabria, diede alla chiesa numerosi prelati.
:.. FIGLI: Gregorio Maria Laureani e Francesco di Paola Laureani (N. 19/12/1848 – M. 30/01/1920)
In gioventù, si mostrò particolarmente attratto dalla poesia, tanto da scrivere una raccolta di liriche intitolata “Poesie”, le composizioni sono di vario genere ed il volume venne pubblicato a Napoli nel 1840 dalla Tipografia Porcelli.
Il Laureani, dopo aver percorso tutto l’iter degli studi per raggiungere il dottorato in giurisprudenza, ed aver superato brillantemente una serie di prove di esami nel settore giudiziario, raggiunse la prestigiosa carica di Pretore, mansione che svolse con grande imparzialità ed incredibile zelo.
Il Cavaliere “Laureani Pasquale”, Pretore a Filadelfia, nel 1774 fonda la Società Operaia di Mutuo Soccorso “Onestà e lavoro”, elabora lo Statuto, ricopre per primo la carica di Presidente.
Per l’occasione pronuncia un poderoso discorso in cui manifesta l’auspicio di “rendere insigne l’associazione operaia di Filadelfia fondata sulla filantropia, sulla carità, sull’amore, volta a promuovere l’istruzione… che ov’è l’istruzione è il lume, si toglie l’oscurità dell’ignoranza, si comprendono i propri diritti, i propri doveri, si mira meravigliosamente al bene dell’individuo, al bene della convivenza generale…”
In detto discorso traccia le linee programmatiche fondamentali del Sodalizio che, grazie a lui, vanta una anzianità temporale seconda soltanto alla Consorella di Nicastro.
A seguito di promozione, lascia la nostra città dopo aver scritto una “Monografia su Filadelfia“, purtroppo non rintracciabile nelle biblioteche.
Nel mese di Aprile del 1877, il Laureani, recandosi a Polia, comune del mandamento di Filadelfia (VV), per motivi di lavoro , dopo aver fatto a piedi il viaggio, mediante le pessime strade, sudò, fu colto anche dalla pioggia e, a causa di ciò, si ammalò gravemente di polmonite.
Ritornato nella sua patria, Nicotera, dopo 33 giorni di malattia con la speranza di trovare nel paese natio quel giovamento che l’arte medica non aveva saputo prestargli, trovò invece la morte!
In ordine cronologico è il primo studio storico sulla nostra città.
Egli è pure decorato dall’Ordine Equestre Nichan Iftikhar di Tunisi, di cui è Cavaliere – Uffiziale (onorificenza , di cui vengono insigniti illustri personaggi, gli fu conferita con Firmano (Decreto reale o ordine del sultano in alcuni stati islamici storici) 22 Rebia Elula – 19 maggio 1873 con la facoltà del Re d’Italia per fregiarsene, conceduta nell’Udienza del 31 Agosto 1873 – N.1670.
Il Nīshān al-Iftikār (Ordine della Gloria) fu un ordine cavalleresco tunisino fondato nel 1835 da Al Mustafa ibn Mahmud, Bey di Tunisia.
L’ordine venne concesso sino alla costituzionalizzazione del governo dei Bey, venendo abolito ufficialmente il 25 luglio 1957 a Tunisi.
Fu nominato anche Commendatore Gran Maestro del venerabile Ordine di San Salvatore di Mont Rèal, Gerusalemme, Rodi e Malta e con il titolo di Patrizio della Repubblica di San Marino.
Dotte e commoventi parole, furono pronunziate dal degno Pretore del Mandamento di Nicotera, il Signor Antonio Marzano Englen in elogio dell’esimio trapassato suo collega.
Il nobile ed erudito Professor ginnasiale Signor FRANCESCO BRANCIA fu DIEGO, valentissimo cultore della lingua di Cicerone, fece leggere sul feretro del caro estinto la seguente bellissima iscrizione latina, che tanto piacque in Nicotera:
D.O.M. PASCHALIS LAUREANI EQUES COMMENDATARIUS MONTIS TITANI REIPUB: PATRICIUS, PHILADELPHIAE INTEGERRIMUS PRAETOR, BONAEQUE FIDEI HOMO, QUI LITERAS MORIBUS, MORES LITERIS EXCOLUIT IMMEDICABILI MORBO IMPLICITUS FATO CESSIS ANNO SUAE AETATIS LXII – R .S. MDCCCLXXVII
Luigi
Accattatis,
considerato
uno
dei
maggiori
rappresentanti
della storiografia calabrese,
nell’indagare sull’operato del
Laureani così scriveva:
L’illustre
Magistrato,
il
cittadino
benemerito
e
filantropo
(Chi
svolge
o
sostiene
una
attività
benefica,
alla
luce
di
un
umanitarismo
vagamente
religioso
o
filosofico.),
il padre
amorosissimo
chiude
gli
occhi
alla
luce
del
giorno
il
20
marzo
1877.
Una
morte
così
inaspettata,
lasciò
la
famiglia
e
gli
amici
immersi
nel
più
profondo
dolore.
Nel
Giornale
Napoletano:
Il Salvatore ,
Anno
I°
N°
11°
troviamo
i
titoli
delle
molte
produzioni
inedite
del
valoroso
scrittore
Pasquale
Laureani
e
la
lunga
serie
delle
onorificenze
da
lui
meritate.
..:..
IL
CASTRUM
E
L’AQUILA
L’opera
di
Pasquale
Laureani:
Abbozzo
storico
di
Filadelfia,
edita
nel
1873,
rappresenta
il
primo
“progetto”
di
recupero
della
memoria
storica
e
dell’identità
di
un
luogo
lontano
nel
tempo:
Castelmonardo,
e
del
suo
doppio,
edificato
dopo
il
terremoto
del
1783:
Filadelfia.
Il presente volume:
Il Castrum e l’Aquila,
vuole essere un omaggio ad un personaggio per vari motivi ignorato
e sottovalutato, ma da riscoprire, nella consapevolezza che rappresenti
la singola Onda evocata da Italo Calvino,
provocata dalla convergenza e dal confronto di onde diverse che,
differenziandosi per velocità, forza e direzione,
hanno segnato, e continuano a segnare,
la fisionomia storica ed identitaria di una comunità.