+:+ IN VIAGGIO CON CHRISTIAN GRECO, egittologo italiano è direttore del Museo Egizio di Torino +:+ TRAVELING WITH CHRISTIAN GRECO, Italian Egyptologist and director of the Egyptian Museum of Turin +:+

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IN

VIAGGIO

CON

CHRISTIAN

GRECO

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“La

memoria

è

il

nostro

futuro.”

L’anima

egizia

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“La

cultura

è

di

tutti.”

“A

me

piace

usare

la

parola

‘cura’

al

posto

di

‘tutela’,

‘valorizzazione’

cura

significa

cercare

di

fermare

la

loro

decadenza

materiale.

Significa

al

contempo

radicare

il

ricordo

nella

società

di

modo

che

gli

oggetti

possano

continuare

a

vivere”.

” Io

penso

al

museo

del

futuro

come

a

qualcosa

di

completamente

diverso.

Oggi,

soprattutto

in

Italia,

li

consideriamo

degli

hub

turistici,

una

panacea

dei

disastri

economici

del

nostro

Paese.

Ma

hanno

un

ruolo

potenziale

molto

più

importante:

i

musei

sono

posti

di

avanguardia

per

rimuovere

quegli

ostacoli

che

impediscono

la

formazione

dell’individuo.

Qualcosa

la

facciamo

già

adesso,

come

la

formazione

per

i

nuovi

residenti.

Io

non

voglio

parlare

di

emigrati

perché

il

termine

nuovi

residenti

cambia

la

prospettiva:

fornisce

uguali

diritti

e

doveri

e

una

casa

comune.

D’altra

parte

il

museo

è

già

il

luogo

di

un

altro,

di

cui

siamo

ospiti

rispetto

a

una

civiltà

lontana

con

diversi

punti

di

vista

rispetto

ai

nostri:

siamo

tutti

residenti

temporanei

in

un

luogo

che

esiste

da

più

tempo

di

noi.

Siamo

residenti

pro

tempore,

tutti .

“Io

penso

a

tre

musei.

Quello

fisico

ma

insostituibile

che,

come

detto,

dovrebbe

essere

aperto

a

tutti.

D’altra

parte

dovremmo

ricordare

che

non

siamo

dei

custodi

e

tutto

appartiene

alla

res

pulica,

ovvero

a

tutti

i

cittadini.

Poi

penso

a

un

museo

virtuale.

Le

potenzialità

sono

enormi.

Si

dice

sempre

che

con

dieci

milioni

di

visitatori

al

mondo

il

Louvre

è

il

più

visitato

al

mondo.

Ma

allo

stesso

tempo

ogni

anno

esclude

oltre

7

miliardi

di

persone.

Per

questo

ha

senso,

secondo

me,

un

museo

virtuale

che

non

sia

il

surrogato

del

museo

fisico.

Un’esperienza

del

tutto

diversa,

con

anche

dei

curatori

digitali.

“ Un

museo

nel

metaverso

come

processo

epistemologico:

pensi

cosa

potrebbe

significare

per

un

archeologo

ricreare

un

ambiente

del

mondo

antico

dove

poter

vedere

l’evoluzione

di

un

sito

e

dove

ambientare

e

collocare

dei

reperti.

Sarebbe

un

museo

impossibile

da

avere

nella

realtà

fisica.


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INTERVISTA

A

CHRISTIAN

GRECO

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