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PROGETTO

INTER

CULTURALE

SUL

TEMA

DEL

VIAGGIO

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PROYECTO

INTER

CULTURAL

SOBRE

EL

TEMA

DEL

VIAJE 

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INTER

CULTURAL

PROJECT

ON

THE

THEME

OF

TRAVEL

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Quartogenito

dell’ambasciatore

e

ministro

della

Repubblica

Nicolò

Carandini

e

di

Elena

Albertini,

appartiene

alla

nobile

famiglia

Carandini,

dell’antico

patriziato

modenese,

che

nei

secoli

acquisì

i

titoli

di

conte

e

marchese

di

Sarzano.

Fu

allievo

di

Ranuccio

Bianchi

Bandinelli,

con

il

quale

si

laureò

nel

1962

con

una

tesi

sui

mosaici

della

villa

di

Piazza

Armerina.

È

noto

soprattutto

per

la

scoperta

a

Roma,

durante

gli

scavi

sulle

pendici

settentrionali

del

Palatino,

dei

resti

di

una

fortificazione

facente

parte

del

circuito

murario

difensivo,

che

avrebbe

circondato

il

colle

nell’VIII

secolo

a.C.

La

datazione

di

questo

rinvenimento,

se

corretta,

sarebbe

particolarmente

importante

per

la

ricostruzione

delle

prime

fasi

della

città

di

Roma,

in

accordo

con

quanto

trasmesso

dalla

leggenda

sulla

fondazione

e

sulle

vicende

dell’età

regia.

Romolo

e

Remo

sono

infatti

dalle

fonti

collocati

cronologicamente

proprio

alla

metà

dell’VIII

secolo

a.C.

Ampia

diffusione

riscontrano

i

suoi

scavi

nella

villa

romana

di

Settefinestre

(vicino

a

Capalbio,

GR),

anche

per

la

diffusione

in

Italia

della

tecnica

archeologica

di

scavo

stratigrafico,

e

per

aver

condotto

alla

ricostruzione

del

sistema

di

produzione

agricolo

e

schiavistico

delle

ville

romane.

I

suoi

lavori

sulla

mitografia

e

sulla

genesi

del

mito

attraverso

gli

elementi

plastici

hanno

permesso

la

ricostruzione

fedele

della

società

arcaica

dell’VIII

secolo

a.C.

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L’ARCHEO

LOGIA,

 è

bene

che

lo

sappiamo,

è

una

traduzione

del

passato:

il

passato

ci

lascia

il

suo

linguaggio,

fatto

di

documenti,

manufatti

ed

eventi.

Sta

a

noi

tradurli

nel

nostro

linguaggio,

interpretarli

e

capirli,

ma

la

nostra

ricostruzione,

la

nostra

traduzione,

non

sarà

mai

del

tutto

letterale,

ma

sarà

la

più

verosimile

possibile.

Il

passato

è

complesso,

impossibile

individuarne

tutte

le

sfaccettature

con

esattezza

scientifica.

Ma

l’approccio

archeologico

alla

storia

sicuramente

aiuta.

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ANDREA

CARANDINI,

archeologo,

storico

dell’arte

e

docente

italiano.

“Io

sono

un

archeologo,

cioè

uno

storico

che

si

avvale

prima

di

tutto

delle

cose

fatte

dall’uomo.

Sono

un

narratore

di

tipo

particolare,

che

prende

le

mosse

dagli

oggetti,

ma

che

nell’opera

di

ricostruzione

del

passato

si

avvale

poi

di

ogni

genere

di

fonti,

comprese

quelle

letterarie.

La

ricostruzione

storica,

infatti,

non

può

che

essere

a

più

voci,

tutte

ugualmente

significative;

ma

l’archeologo

parte

da

costruzioni

e cose.

Non

sono

certo

un

portatore

di

verità

assolute 

sempre

irraggiungibili 

ma

pongo

problemi

e

avanzo

soluzioni,

cioè

ipotesi

più

o

meno

probabili,

i

cui

risultati

sono

provvisori,

esito

dello

sforzo

di

sintesi

che

oggi

sono

in

grado

di

fare.”

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 WORKS

IN

PROGRESS

IN

PREPARAZIONE

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AUTORE:

ALESSANDRO

FAGIOLO